Il Blended Learning racchiude tutte le forme di insegnamento che prevedono l'utilizzo di formazione on line non esclusiva. In parte la lezione deve essere fatta a scuola con gli insegnanti, in parte deve essere fatta on line. Le sfumature sono tantissime e non è facile descriverle in maniera precisa.
Un aspetto importante del Blended Learning è la centralità dell'allievo che almeno in parte deve controllare i tempi di apprendimento, il percorso, il luogo e il ritmo.
Quindi lo studente diventa protagonista e responsabile del suo percorso. L'insegnante ha il compito di impostare, organizzare il percorso, aiutare l'allievo. Svolge un gran lavoro di preparazione: fissa gli obiettivi, considera gli stili di apprendimento degli studenti, progetta il corso, crea e/o individua e seleziona il materiale, prepara lo spazio di apprendimento.
Si lavora secondo il concetto del 'mastery learning', secondo cui ogni allievo ha i suoi percorsi e i suoi tempi di apprendimento. Per cui è più efficace assecondare queste caratteristiche, piuttosto che forzare tutti gli allievi a seguire lo stesso negli stessi tempi. La tecnologia rende possibile questo approccio, che altrimenti sarebbe difficilmente realizzabile. Diventa così facile personalizzare il percorso, monitorare i progressi, diversificare i tempi.
La scuola diventa un luogo di miglioramento personale.
Facile pensare che queste esperienze attivano l'allievo, che grazie a questa modalità si sente protagonista: può infatti decidere, scegliere e lavorare in modo autonomo. L'Apprendimento misto favorisce lo sviluppo di competenze organizzative, di problem solving, sviluppo del pensiero critico e della creatività. Inoltre il Blanded Learning può prevedere momenti collaborativi, alcune forme vengono svolte in gruppo, favorendo così acquisizione di competenze relazionali.
La Flipped classroom o Classe capovolta è la forma di Apprendimento misto più diffusa in questo momento in Italia.
E' facilmente realizzabile: bastano idee e uno smartphone per poterla proporre agli allievi.
Nasce negli Stati Uniti per l'esigenza di fornire le lezioni a chi era assente.
Indica un capovolgimento della struttura della lezione grazie alla disponibilità delle tecnologie.
Situazione tradizionale: a scuola il docente spiega, a casa lo studente studia e mette in pratica (da solo).
Lezione capovolta: si segue a spiegazione la casa, guardando un video, poi in classe si lavora applicando quanto imparato a casa.
Vantaggi: si usano tecnologie familiari ai ragazzi, le spiegazioni sono sempre disponibili (i ragazzi possono vederle tutte le volte che lo ritengono necessario), durante il lavoro in classe il docente può assistere, guidare e aiutare i ragazzi nel loro lavoro.
La centralità dell'allievo nel processo di apprendimento è la cosa più significativa e 'rivoluzionaria' dell'Apprendimento misto o Blended learning. Tutto parte da lì: dalle capacità, dalle potenzialità del ragazzo. L'insegnante conosce, riconosce, traccia la rotta e prepara il percorso. La tecnologia rende tutto possibile, facilmente.
L'apprendimento misto prevede che l'allievo abbia, almeno in parte, il controllo del:
Può scegliere quando dedicare tempo ed energie all'apprendimento. Utilizzando i mementi più fruttuosi.
Guardare un video, ascoltare l'audio della lezione mentre mi sposto sui mezzi, sono a casa... l'apprendimento è ovunque.
Ogni allievo ha conoscenze e competenze diverse. Poter scegliere cosa approfondire risponde a questa esigenza.
Poter fermare il video e rivedere più volte una spiegazione o non farlo permette di procedere alla velocità giusta per ognuno.
Apprendimento Misto propone l'uso (non esclusivo) della tecnologia per migliorare l'apprendimento, mettendo gli studenti al centro.
In questo percorso, le competenze dei docenti e la loro consapevolezza del potenziale e delle criticità nell'utilizzo di dispositivi digitali da parte di adulti e ragazzi sono fondamentali.
In questa sezione, troverai alcuni materiali di approfondimento.
Il quadro DigCompEdu definisce le competenze digitali per docenti e formatori in sei aree principali: coinvolgimento professionale, risorse digitali, pratiche didattiche, valutazione, valorizzazione degli studenti e sviluppo delle loro competenze digitali.
Ogni area guida l’integrazione delle tecnologie nell’insegnamento e include una scala di sei livelli, dal "Novizio" al "Pioniere", per favorire una crescita professionale continua e una didattica innovativa
La Raccomandazione UNESCO sull'Etica dell'Intelligenza Artificiale stabilisce linee guida globali per uno sviluppo antropocentrico dell’IA, che garantisca i diritti umani e promuova uguaglianza e inclusione. Il documento affronta temi quali la privacy, l’educazione all’IA, il rispetto dell'ambiente e la parità di genere, chiedendo a governi e aziende di adottare pratiche etiche per prevenire discriminazioni e proteggere le categorie vulnerabili. La Raccomandazione invita a una cooperazione internazionale e multidisciplinare per massimizzare i benefici sociali dell’IA
Analizza come la digitalizzazione influenza i bambini e i ragazzi in Italia, evidenziando sia opportunità che rischi. Il report esplora l’accesso diseguale alla tecnologia, sottolineando il digital divide tra famiglie e le sfide della "Quarta Rivoluzione Industriale". Inoltre, tratta temi quali dipendenza digitale, cyberbullismo e vulnerabilità dei minori online, richiamando la necessità di educazione digitale critica per promuovere un uso consapevole della tecnologia e ridurre le disuguaglianze educative.
Abbiamo preparato dei video che parlano dell'apprendimento misto, altri che possono essere utili per le lezioni. Tutti possono essere di ispirazione.
Mi chiamo Elena Gremese, sono una insegnate di Cultura Digitale presso alcuni Centri di Formazione Professionale, mi occupo di Didattica Digitale e formo i docenti che vogliono utilizzare la tecnologia per insegnare.
Ho un approccio pratico, esperienziale.
Dal 2013 la mia scuola presso cui insegnavo ha aderito al progetto iCnos che prevede l'introduzione degli iPad come strumento didattico.
Nel desiderio di sfruttare al meglio questa occasione, e stimolata da corsi di formazione interni, ho iniziato a cercare in rete informazioni, spunti e percorsi…
Ho incrociato Coursera e la formazione per docenti degli US. Ho così scoperto che le Flipped Lesson sono solo la superficie di un possibile percorso, molto più importante e rivoluzionario.
e ho iniziato a studiare…
e poi ho iniziato a sperimentare…
e infine ho iniziato a condividere...